
Ad Allegri ed Ancelotti si aggiungono poi Conte e Spalletti. L'ex ct della Nazionale proprio ieri ha parlato di "disastro storico" ammettendo che un suo ritorno "al momento sarebbe molto difficile". Il tecnico interista invece ha ammesso che guidare la Nazionale gli piacerebbe ma non ora: "Al momento voglio e devo lavorare bene all'Inter". Dunque chi per il dopo Ventura? In lizza per il momento (salvo sorprese) resterebbero Roberto Mancini e Claudio Ranieri.
"Ho letto c'è Allegri c'è Conte c'è Carletto Ancelotti, io dico che ora devono pensare bene a come devono fare e poi chi prendono prendono sono tutti bravi", è il commento di Claudio Ranieri, che aggiunge: "Se arriva la chiamata? "Ci penserò, non dipende solo da me, c'è un presidente e devono parlare al limite con il mio presidente".
TAVECCHIO ALLE IENE: "PIANGO DA QUATTRO GIORNI" - Un momento durissimo quindi per Carlo Tavecchio. Prima di sapere del no di Ancelotti aveva concesso un'intervista alle Iene (domenica la puntata completa) dove in lacrime accusava Ventura: "È stata colpa sua. Scelte tecniche sbagliate contro la Svezia. Sì, è vero, l'ho scelto io". Poi l'ammissione: "Se sono sereno? Per niente. Non riesco a dormire da 4 giorni. Dormo e mi sveglio. Abbiamo giocato male: contro gente alta almeno uno e novanta dovevamo aggirarli con i piccoletti che invece stavano in panchina" riferendosi al mancato utilizzo di Lorenzo Insigne.
LOTTI: "LUNEDI' NO A COMPROMESSI" - "Quello che dovevo dire l'ho detto: è il momento di rifondare il calcio, è il momento di non fare compromessi. Quello che mi auguro è che non si arrivi lunedì al solito compromesso dove magari il Consiglio federale si accorda su varie posizioni e si riparte facendo finta di nulla. Non si può fare finta di nulla". Lo ha detto il ministro per lo Sport, Luca Lotti. "Il Governo quello che doveva fare lo ha fatto. E' disponibile a dare una mano al calcio, penso alla riorganizzazione dei diritti televisivi, alla parte delle norme che abbiamo inserito per favorire il rifacimento degli stadi. Siamo pronti a discuterne, però è evidente che dalla riunione di lunedì prossimo a Roma, il ministro dello Sport, il governo ma anche tutto il Paese, si aspetti che non ci sia il classico "accordicchio" dove ciascuno prende una sua parte e poi tutto rimane come prima. Questo non possiamo permetterlo. Questo non può permetterlo il governo, non può permetterlo il Paese intero. E' arrivato il momento di rifondare il calcio".

"Non tutto è da buttare, non tutto è andato male perchè i risultati di qualche Nazionale, Under 21 o Under 17, testimoniano che qualcosa di importante è stata fatta - ha concluso il ministro Lotti -. E' il momento di mettere la parola fine, di mettere un punto e questo è il punto dal quale ripartire, tutti insieme, ciascuno per le proprie capacità, competenze, ruoli. Il governo è pronto a fare la sua parte ma ripeto, da lunedì mattina non mi aspetto certamente dei compromessi".